LAVORO FORZATO E MIGRAZIONI FORZATE IN EUROPA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Al Centro di Documentazione “Pasquale Martignetti”

 

Mi chiamo Giuseppe Simonetti, sono un assistente tecnico in servizio presso l’Istituto Superiore Statale “Margherita Hack” di Morlupo (Rm). Inoltro volentieri un mio commento all’iniziativa tenutasi lo scorso 27 aprile nella sede associata “Nervi” dell’Istituto, sita in Rignano Flaminio, che ha visto la fervida collaborazione del Centro di Documentazione “Pasquale Martignetti”.

L’iniziativa ha avuto per argomento “Lavoro forzato e migrazioni forzate in Europa durante la seconda guerra mondiale”  e si colloca all’interno del Progetto-Scuole presentato anche quest’anno dal Centro Studi I Giovani e Le Generazioni “Patrizia Leonardi” di Roma (con il quale collaboro) che ha riguardato il tema generale della “Guerra e la Resistenza nella nostra travagliata epoca storica” (si sono tenute due altre iniziative in precedenza su “I Giovani nella Resistenza Romana ed Europea”  e “Shoah e Widerstand”); pertanto, in occasione del terzo incontro sopra citato (oggetto del presente contributo) si è realizzata una sinergia molto positiva tra i due Centri Studi che, grazie alla collaborazione del Centro “Pasquale Martignetti” ha permesso l’intervento straordinario di due ospiti illustri, membri dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati): la signora Mirella Stanzione, una ex deportata del campo di concentramento femminile di Ravensbruck in Germania che ha portato la sua importante testimonianza diretta, e sua figlia Ambra Laurenzi che ha realizzato un video-documentario molto interessante sul suddetto campo di prigionia intitolato “Le Rose di Ravensbruck” (il quale è stato successivamente visionato dagli studenti che hanno partecipato all’iniziativa).

 

A questi incontri hanno partecipato tre classi dell’Istituto, con due insegnanti di Italiano e Storia che hanno promosso il Progetto insieme al sottoscritto: voglio sottolineare il notevole successo che essi hanno riscosso (in particolare quest’ultimo) suscitando l’interesse degli studenti e richiamando la loro attenzione sui temi affrontati, ancor più significativo se si tiene conto del contesto assai “provinciale” in cui ci troviamo ad operare. Dunque, dobbiamo fare una considerazione fondamentale: tutto ciò dimostra il forte bisogno, molto diffuso tra i giovani, di rivolgersi a loro con proposte di alto livello culturale e politico; cosa che risponde pienamente ai propositi del Centro “Pasquale Martignetti”, ovvero di sensibilizzare le nuove generazioni per favorire in esse la formazione di una memoria storica e una coscienza politica su argomenti di così grande importanza.

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